La mobilità per l’apprendimento si sta evolvendo ulteriormente grazie al sostegno delle politiche dell’UE e del programma Erasmus Plus, che ha stabilito standard qualitativi come strategia e linea guida da seguire.
Scuola Centrale Formazione ha iniziato a lavorare su questa tendenza dal 2015, con il lancio della Carta della Mobilità Erasmus e grazie a partnership strategiche innovative volte a sviluppare nuove opzioni di mobilità. Sussidiarietà, digitalizzazione, inclusione e spazio per la cooperazione sono i concetti chiave. In quest’ottica Scuola Centrale Formazione ha promosso il progetto “VIMOinVET – Virtual Mobility in the VET system”, un progetto di cooperazione KA2 Erasmus, basato sullo scambio di buone pratiche sulle soluzioni per l’internazionalizzazione virtuale delle competenze. La mobilità virtuale non è un’opzione assoluta ed esclusiva, ma le soluzioni di alternanza pedagogica e mista possono essere un ottimo modo per arricchire i programmi di internazionalizzazione.
Il progetto VIMOINVET ha individuato nello Scambio Virtuale, una soluzione pedagogica innovativa per l’apprendimento peer to peer attraverso le tecnologie e l’aiuto di un facilitatore, il modo migliore per realizzare una mobilità mista. Ciò significa una cooperazione virtuale preparatoria tra i discenti che dura un periodo di tempo (in media 3-5 settimane) prima della mobilità fisica; un periodo di mobilità in presenza che potrebbe essere breve (2-3 settimane); un successivo scambio virtuale per finalizzare il progetto; una possibile mobilità fisica reciproca (in modo che tutti i discenti viaggino e visitino concretamente e sperimentino il contesto “altro”).
Lo scambio virtuale nel contesto dell’istruzione e della formazione professionale porta inoltre a risultati concreti e interessanti quando gli studenti sono impegnati a “produrre” qualcosa di concreto, una prova del loro lavoro internazionale.
Una stazione meteorologica è stato il prodotto finale che studenti italiani e francesi dei settori della meccanica (Fondazione Cavanis Chioggia) e dell’informatica (Lyceè Newton Clichy) hanno dovuto realizzare nell’ambito del progetto “Intensive Europe – INEU” (KA2 Erasmus Plus), in cui Scuola Centrale Formazione, in qualità di partner, ha promosso la mobilità mista e la pedagogia dello Scambio Virtuale, come modo per finalizzare un prodotto concreto.
Oggi sono state create due stazioni meteorologiche (a Chioggia e a Clichy) e sono state installate in entrambi i cortili delle scuole con l’orgoglio di studenti e insegnanti.
Inoltre, lo scambio virtuale è stato molto utile per gli studenti italiani e spagnoli dei settori della grafica (CFP Stimmatini Verona) e dell’informatica (ITS Caparella di Leida), che hanno lavorato alla creazione di un videogioco iniziando una cooperazione virtuale (scambio virtuale) e continuando il progetto con una mobilità fisica degli studenti italiani a Leida (Spagna).
La mobilità mista può essere un valore aggiunto quando i discenti lavorano utilizzando la dimensione internazionale come mezzo per creare qualcosa insieme, un prodotto, una prova, un oggetto di apprendimento che può essere valorizzato e mostrato. Inoltre, lavorare in modo collaborativo utilizzando la dimensione virtuale e creare un oggetto di apprendimento dovrebbe essere parte di un progetto di apprendimento più ampio, che includa anche la mobilità. Cioè, considerare l’intero progetto di mobilità mista come parte del più generale progetto di apprendimento che un discente può avere a livello formale e informale.
Le attività di scambio virtuale hanno portato anche alcuni risultati rilevanti, calcolati su un campione di oltre 200 studenti:
- Soddisfazione generale dell’esperienza di mobilità virtuale (90%)
- Utilità dello Scambio Virtuale per migliorare la competenza inglese (82%).
- Gli studenti hanno apprezzato soprattutto l’aiuto (facilitazione) degli insegnanti (87%) e le attività nelle sessioni online (79%).
- L’attività più apprezzata nelle sessioni online è stata quella del dialogo (65%).
Inoltre, lo Scambio Virtuale ha avuto un impatto sulla timidezza: il 25% degli studenti ha confermato di sentirsi meno timido dopo questa esperienza, poiché ha dovuto stare davanti a una webcam parlando a volte in inglese e collaborando con un coetaneo di un altro Paese.