Il 2020 ha visto l’imprevedibile arresto della mobilità per l’apprendimento, uno degli strumenti più potenti e impattanti promossi dal programma Erasmus Plus per favorire la crescita personale e professionale dei discenti. Al termine della “prima ondata” di emergenza è arrivata un’indicazione della Commissione Europea che invita le Agenzie Nazionali Erasmus Plus a promuovere l’integrazione della mobilità virtuale nei progetti KA1. Ma cos’è la mobilità virtuale? Quali sono i modelli a cui ispirarsi? E come si può garantire un processo di apprendimento autentico?
Una possibile risposta è rappresentata dagli scambi virtuali, ovvero un modello di apprendimento basato sul principio dell'”impegno con la differenza”, differenze culturali, etniche, religiose, linguistiche, politiche e sociali, attraverso il confronto tra pari, il supporto di una facilitazione neutrale e le tecnologie.
Così, nel 2020 SCF ha deciso di realizzare un adattamento del modello per renderlo utilizzabile dai giovanissimi nel contesto della formazione professionale.
Nell’anno VET 2020-2021 Scuole Centrale Formazione ha promosso 9 scambi virtuali di discenti su base bilaterale (2 Paesi) o trilaterale (3 Paesi) con il coinvolgimento di 6 centri VET italiani (Fondazione Opera Monte Grappa, Fomal Bologna, CFP Pavoni Montagnana, AFGP Remedello, IRFIP, CFP Artigianelli Fermo), 6 partner stranieri (ANFA, Biotechnical College Ljubljana, Koning Willelm 1 College, Keuda, Istitut Camps Blancs, Masinska Skola) e oltre 200 allievi provenienti da Italia, Spagna, Francia, Olanda, Slovenia, Finlandia, Serbia.