Mobilità inclusiva: l’esperienza del CFP Francesco D’Assisi

La strategia Europea per l’inclusione e la diversità promossa dal Programma Erasmus+, punta ad ampliare e facilitare l’accesso alla mobilità transnazionale e a coinvolgere più efficacemente un maggior numero di partecipanti con minori opportunità. Grazie alla progetto Sportello Europa 5 di cui è titolare SCF, nel mese di Aprile, 6 allievi del CFP Francesco D’Assisi di Cadoneghe (PD), si sono recati in Spagna, presso Institut Pere Martell di Tarragona, per realizzare un’esperienza di mobilità europea di 2 settimane (dal 11 al 22 aprile). Per capire meglio il valore di questa esperienza, abbiamo raccolto la testimonianza delle coordinatrici (Roberta Crivellaro e Carole Consigliere) e degli allievi.


Il Centro di Formazione Professionale Francesco d’Assisi ha coinvolto in una esperienza di mobilità Erasmus 6 allievi accompagnati dalla Direttrice e da una docente. La peculiarità dell’iniziativa consisteva nel fatto che era rivolta a ragazzi in situazione di fragilità (disabilità). Quattro di loro hanno ottenuto la qualifica presso il Centro di Formazione l’anno scorso e due di essi svolgeranno gli esami quest’anno. Le difficoltà maggiori nel realizzare quest’esperienza sono state:

  • l’inesperienza: per la scuola è stata il primo progetto Erasmus da due settimane
  • la scarsa conoscenza della lingua spagnola da parte di tutti i partecipanti;
  • vincere le titubanze di alcune famiglie: per molti era la prima volta lontani da casa e dai propri familiari per un periodo lungo e fuori Italia.

Tali difficoltà sono state superate attraverso una puntuale organizzazione dell’esperienza, facendo
conoscere a chi ci ospitava le peculiarità di ciascun allievo e chiedendo di poter far svolgere il tirocinio in
una medesima struttura in modo tale che i ragazzi si potessero auto-sostenere a vicenda.
Con i ragazzi sono stati fatti degli incontri per vedere insieme il paese che ci avrebbe ospitato, le sue usanze e chiedendo loro di rispolverare la lingua spagnola (per chi l’aveva studiata durante la scuola secondaria inferiore) e la lingua inglese. Inoltre per i ragazzi che avevano terminato la scuola l’anno prima si sono realizzati dei laboratori presso il centro per riprendere le attività che avrebbero poi svolto durante il tirocinio: addetti al verde e addetti alla cucina.

Per vincere le titubanze delle famiglie sono stati organizzati degli incontri per spiegare le modalità con cui si sarebbe realizzata l’esperienza Erasmus e descrivere il partner ospitante. Inoltre, dato che per molti era prima volta che volavano in aereo, sono date indicazioni precise su cosa portare e le modalità di accesso all’aeroporto e al check-in. L’esperienza successivamente si è dimostrata di grande valore sia per noi accompagnatori che per i ragazzi. I ragazzi hanno dimostrato di essere in grado di adattarsi a contesti diversi e a saper gestire la lontananza da casa. Si sono inseriti nel contesto lavorativo in modo efficace mettendo in pratica quanto appreso a scuola e non si sono fatti condizionare dalla poca conoscenza della lingua, trovando in autonomia delle soluzioni quali l’utilizzo di Google Translate. Certamente il fatto di essere in gruppo anche durante il tirocinio ha permesso loro di vivere l’esperienza in modo positivo perchè sapevano di poter contare sui propri compagni nei momenti di difficoltà (all’interno dello stesso albergo tre svolgevano l’attività nell’ambito del giardinaggio, tre invece all’interno della cucina).
Al termine dell’esperienza, le due accompagnatrici hanno potuto constatare in tutti i partecipanti il
raggiungimento di una maggiore autonomia, una maggiore fiducia nelle proprie capacità e la voglia di fare altre esperienze all’estero. Inoltre hanno dimostrato di saper attuare maggiore capacità di problem solving e un maggior pensiero critico.

Per quanto riguarda i ragazzi prima, durate e dopo l’esperienza sono stati fatti dei momenti di confronto
per capire le loro aspettative. Tutti loro non erano mai stati in Spagna e quasi tutti non erano mai stati
all’estero. Quello che hanno espresso era la curiosità di vedere un paese diverso, conoscerne i modi di vita e svolgere un’esperienza lavorativa diversa. Nessuno aveva un’idea precisa di come sarebbe stato il proprio arrivo e come sarebbe stato il luogo che ci avrebbe ospitato.
L’impatto con il contesto nuovo è stato positivo anche perché ci sono venuti a prendere al nostro arrivo e tutte le persone con cui hanno interagito si sono dimostrate molto accoglienti. La preoccupazione per la lingua è venuta sempre meno in quanto sperimentavano la disponibilità delle persone a comunicare con loro. Per quanto riguarda l’adattamento non hanno incontrato particolari difficoltà. Anzi sono riusciti in alcuni momenti ad interagire con i ragazzi spagnoli anch’essi ospitati nel campus dove alloggiavamo. Per quanto riguarda il tirocinio la difficoltà è stata solo iniziale e legata al comprendere le modalità di funzionamento dell’albergo. I ragazzi dell’addetto al verde avrebbero voluto solo avere maggiori indicazioni da parte del loro referente. Tutti i ragazzi hanno concordato sul fatto che l’esperienza li ha maggiormente uniti come gruppo e ha permesso loro anche di sviluppare una maggiore capacità di sopportazione e si sentono maggiormente capaci nel saper gestire situazioni nuove.
Quello che tutti hanno detto è che ripeterebbero volentieri l’esperienza e l’hanno trovata talmente bella da volerla raccontare, durante la festa di fine anno scolastico ai compagni rimasti in Italia.

Complimenti ai partecipanti CHANTAL, DIMITRI, DENIS, FILIPPO, NICOLE, ALESSANDRO.

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